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sabato 26 novembre 2011

Al termine dell’anno liturgico la liturgia ci fa pensare agli ultimi giorni di Gesù.

Al termine dell’anno liturgico la liturgia ci fa pensare agli ultimi giorni di Gesù. Egli sa bene che è giunta la sua ora. E sa che è drammatica ma non si prepara ad essa in una sorta di ritiro solitario. Gesù continua ad annunciare il Vangelo nel tempio di giorno, e di notte si ritira nell’orto degli ulivi per pregare. «Vegliate e pregate in ogni momento», dice ai discepoli, perché possano sfuggire al potere ricorrente del male. Per Gesù non sono solo parole, sono anzitutto vita. La gente lo intuisce e accorre ad ascoltarlo sin dal mattino. Ancora una volta da Gesù sembra nascere l’alba di un nuovo mondo. Anche oggi che ci troviamo di fronte a situazioni difficili e talora persino drammatiche attendiamo l’alba di un mondo nuovo. I germogli ci sono già.

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