L’acqua per sua natura scende a valle,
come ogni creatura verso il suo niente,
ma è nell’umiltà profonda del suo silenzio,
che può accogliere la Parola,
Colui che ci attende nei nodi spazio-temporali,
nel perché di ogni domanda,
nella bellezza che tutto travalica e dirompe;
ascoltare la sua voce è come fermarsi al rio,
attendere nel silenzio che il gorgoglio ci parli,
lasciarsi modellare dalla corrente come sasso,
per perdere crudezze e opacità,
per divenire opale trasparenza di bellezza
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