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mercoledì 16 novembre 2011

Il culto alla Divina Misericordia

Il culto alla Divina Misericordia consiste innanzitutto nel fare esperienza dell'amore misericordioso del Padre con una illimitata fiducia in lui e nel suo Figlio Gesù, il quale non è venuto a chiamare i giusti ma i peccatori (cfr Mt 9,13), o come dice a Zaccheo:"Il Figlio dell"uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto (Lc 19,10). Lo spirito dunque che anima questo culto è la fiducia, essa è il recipiente con il quale si attinge la Misericordia dice Gesù a S. Faustina. L'altro aspetto inscindibile dal primo è l'amore attivo verso il prossimo che si esprime nelle opere di misericordia corporali e spirituali. Le forme di culto chieste da Gesù possono riassumersi nei punti seguenti: l'immagine con la scritta "Jezu ufam Tobie", "Gesù confido in Te" da venerare in tutte le chiese; la coroncina della Divina Misericordia - che consiste nell'offrire al Padre la Passione, la Morte e la Risurrezione del suo Figlio in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero - come prolungamento del Sacrificio eucaristico per la salvezza del mondo; la festa della Divina Misericordia - la seconda Domenica di Pasqua - la novena in preparazione ad essa; l'ora della Misericordia - alle tre del pomeriggio - quando Gesù è morto e dal suo Costato aperto dalla lancia ne scaturì Sangue e Acqua; la diffusione del culto perché tutti possano conoscere la Misericordia di Dio dal momento che essa costituisce l'ultima tavola di salvezza per i peccatori. Nelle pagine seguenti sono raccolti alcuni brani tratti dal Diario scritto da S. Faustina, in obbedienza a Gesù stesso e ai confessori, che racchiudono i punti sopraindicati.

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