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domenica 20 novembre 2011

INIZIATIVE di VOLONTARIATO

INIZIATIVE
Qualche esperienza concreta
Abbiamo conosciuto una piccola famiglia in grande difficoltà economica, con un bambino di 3 anni, cieco dopo un intervento chirurgico al cervello per la rimozione di una massa tumorale. Tutti e tre vivono in una casa fatta da un'unica stanzetta ampia non più di 20 mq dove non c'è lo spazio neanche per un letto matrimoniale.
Il bimbo e i due genitori la notte riposano su dei materassi bassi srotolati la sera sul pavimento e riarrotolati la mattina di fianco alla parete. Sul pavimento c'è un tappeto sul quale ci si muove a piedi scalzi, dove si mangia e si prega. Il bimbo è molto vivace e gioioso nonostante lo stress per la cecità sopravvenuta.
Sarebbe bello, buono e giusto poter offrire loro la possibilità di una condivisione quotidiana in un luogo comune adatto.

Per un'altra famiglia dai genitori giovani (oggi con 4 figli), alle difficoltà economiche si aggiungono quelle di inserimento sociale a causa di deprivazioni a loro volta subite quando essi stessi erano bambini. Ci rendiamo conto che per questa famiglia le circostanze richiederebbero un aiuto quotidiano fianco a fianco; fare da nonni o da zii ai bambini e da fratelli maggiori o da genitori per la coppia dei giovani coniugi, per salvaguardare il loro rapporto genitoriale quotidiano coi figli.
Invece, non potendo neanche tentare questa "vicinanza quotidiana" (da essi stessi ben vista), si ritrovano con 3 figli istituzionalizzati... e tutto l'angosciante senso di impotenza del caso.

Già da alcuni anni, in diversi periodi spesso non concomitanti di settimane, di mesi e/o di anni, sono stati accolti bambini e/o ragazzi (o a volte anche adulti) in difficoltà, ma lo spazio disponibile è davvero esiguo.

Nonostante tutto, una coppia di amici non del tutto orientati a questo stile di vita, pur avendo già tre figli, ha però manifestato l'esigenza di rompere gli indugi ed avviare almeno le pratiche giudiziarie per l'accoglienza adottiva di bambini in stato di abbandono.

Sul fronte dei beni confiscati per mafia nulla di nuovo: richieste formali fatte, tante promesse... ma non ancora mantenute.
Oggi, viste le urgenze concrete, e stimolati a questo anche da alcuni amici sacerdoti, torniamo a far presente a chiunque ne abbia direttamente o indirettamente le possibilità, l'esigenza di un luogo abitativo più ampio dell'attuale che ci consenta di non scoraggiare la possibilità di accogliersi reciprocamente.

Questa nostra esortazione comunitaria relativa alle esigenze di spazio, si rivolge a tutte le persone di buona volontà che si sentono coinvolte da valori di solidarietà universale e giustizia sociale.

Nonostante tutto però,
un'esperienza viva non è un sito internet...
ma un cammino quotidiano
fianco a fianco,
cuore a cuore.

Che il Signore vi benedica!

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