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mercoledì 23 novembre 2011

MARTEDÌ 22 NOVEMBRE 2011 34a settimana del Tempo Ordinario

MARTEDÌ 22 NOVEMBRE 2011
34a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Danièle 2,31-45; Salmo: Danièle 3,57a.58a-59a.60a.61; Vangelo di Luca 21,5-11

ANTIFONA E SALMO Danièle 3,57a.58a-59a.60a.61
A lui la lode e la gloria nei secoli.

57 Benedite, opere tutte del Signore, il Signore.
58 Benedite, angeli del Signore, il Signore.

59 Benedite, cieli, il Signore.
60 Benedite, acque tutte,
che siete sopra i cieli, il Signore.

61 Benedite, potenze tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

VANGELO DI LUCA 21,5-11
In quel tempo, 5 mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: 6 «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
7 Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?» 8 Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! 9 Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
10 Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, 11 e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo».

AVVISO
Di cosa ci sta avvisando Gesù? Qual è l’evento di cui ci vuole avvertire? Ci vuole avvisare della fine del mondo? Ci vuole avvertire di eventi catastrofici mondiali? A che cosa ci vuole preparare? Nelle sue parole una cosa è certissima, ciò che deve accadere accadrà. Ma cosa deve accadere? Guerre? Sì, ma non è di questo che ci vuole avvisare. Ci vuole avvisare di distruzioni sulla terra, terremoti, fatti terrificanti nel cielo? Sì, ma non è questo l’avviso, questi sono solo dettagli. Ma allora di cosa ci vuole avvisare Gesù? Semplice. Basta leggere. È scritto: Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta. Nel contesto Gesù parla del tempio di Gerusalemme, ma non ci vuole un genio per capire che le sue parole sono rivolte a tutta la storia dell’umanità e soprattutto a questa nostra generazione. Gesù ci avvisa che una cosa è certa, sicura, sicurissima: di tutto quello che abbiamo costruito senza amore e senza luce non resterà pietra su pietra che non verrà distrutta. Lui ce lo dice prima che accada, prima addirittura che ci affanniamo a costruire: non resterà nulla, assolutamente nulla di tutto quello che abbiamo costruito lontani dall’amore, lontani dalla luce, lontani da lui. L’invito di Gesù è di prenderci una mezza giornata per girare e metterci a guardare con attenzione le città e i palazzi, le strade e gli aeroporti, i sistemi economici e bancari, le mode, le relazioni, gli affetti, le parentele, le convinzioni, i dogmi, le culture, le ideologie, le istituzioni religiose e civili, le politiche, i poteri e gli imperi costruiti senza amore e senza luce, da questa nostra generazione, dopo la sua visita alla terra. E fin tanto che stiamo girando, l’invito è di guardare tutto con l’assoluta lucidissima consapevolezza che di tutto quello che stiamo guardando non resterà pietra su pietra che non sarà distrutta. Sarebbe la mezza giornata meglio spesa di tutta la vita e certamente quella che potrebbe ispirare all’uomo un po’ di intelligenza e sapienza, oltre che un po’ di santa umiltà e prudenza. Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta: non è una minaccia, è un avviso. È l’avviso autorevolissimo che certamente sarà così, è un avviso a non perdere tempo per cose che si accartocceranno su se stesse e non lasceranno dietro a sé nemmeno la loro ombra al sole. Di tutto, proprio tutto ciò che avremo costruito senza amore e luce, non resterà nulla, assolutamente nulla. Come accadrà questo? Beh, a tempo debito sarà piuttosto evidente a tutti. E sarà anche evidente che, una volta spazzata la terra da tutto ciò che è stato costruito e seminato senza amore e luce, la terra stessa potrà essere un buon posto per ricominciare a interessarsi alla vita e all’evoluzione.

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